Itineraries


Triveneto terra di grande Fede e di grande sofferenza

(14/05/2023) Un itinerario che feci con la moglie fu Tramonte. Visitai esternamente la chiesa di S. Giorgio, con le sue pittoresche arcate e colonne, paesaggio solitario, immerso nel verde e nel silenzio. Si accede per un sentiero situato in via Tramonte, la strada che da Torreglia va a Monteortone, un pò in salita, ma ne vale la pena

(15/05/2023) Un itinerario fu Forte interrotto, in località Asiago, in provincia di Vicenza. Una lunga camminata in salita per il bosco, con la mia prima figlia, partendo da Camporovere fino ad arrivare alla fortezza. La fortezza era una caserma militare in difesa del confine italiano durante la prima guerra mondiale

(16/05/2023) Un altro itinerario che vale la pena visitare, si trova sempre sui Colli Euganei, in località Rovolon, è il Santuario della Madonna, situato sul Monte della Madonna. Si accede per un sentiero nel bosco, molto lungo, in salita, che parte da via Bettone, vicino a Ghetto e a Teolo. La caratteristica della Madonna col Bambino, che si trova all'interno della chiesa è di pietra policroma del '300. La chiesa, semplice è un manufatto di sassi e pietre

(17/05/2023) Un itinerario suggestivo è quello del piccolo lago di Lavarone, in provincia di Trento, e la sua circumnavigazione a piedi. Ebbi modo di visitarlo, con la mia famiglia una estate per un tuffo nelle sue acque cristalline. Sempre da li, ebbi modo di visitare, pure a distanza di qualche chilometro, in direzione Oseli il Forte Belvedere, una fortezza austro-ungarica risalente alla prima guerra mondiale a quota 1177 metri, ora museo di guerra
(18/05/2023) Un itinerario che feci in bicicletta, insieme a mia moglie fu nel 2002. Partii di buon mattino, dal mio paese e costeggiai il canale Battaglia lungo il suo argine percorribile in bicicletta. Un percorso di 25 Km, attraversando paesi importanti, quali Battaglia Terme, per poi arrivare a Monselice, e, qui visitare il Santuario delle suggestive Sette chiese 

(19/05/2023) Un itinerario che feci nel lontano 2004, assieme alla mia famiglia, fu il Parco del Delta del Pò, visitando Pila, paesino caratteristico con il suo inceneritore e la sua grande ciminiera. Ebbi modo di partecipare, essendo stato il 15 agosto, alla processione, in acqua,  di molte imbarcazioni del luogo in onore della Madonna
(20/05/2023) Il Santuario, sacrario di Asiago ai caduti italiani, austro-ungarici della prima guerra mondiale, fu una meta obbligata per i ragazzi della colonia estiva del luogo. Lo visitai ancora, parecchie volte, nel corso della mia vita. E' un enorme edificio di 80 metri per lato, in cui nelle cripte, sono ricavati i loculi dei soldati

(21/05/2023) A distanza di 25 km a est di Asiago, sorge un altro monumento ai caduti della prima guerra mondiale. E' l'immenso Sacrario militare del Monte Grappa, a quota 1776, con la sua Madonnina. Ebbi occasione di visitarlo nell'inverno del 1998 assieme alla mia famiglia, con la neve, poi da solo nel 2013. Ci si inerpica in auto per una strada tortuosa e in salita sul Monte Grappa, partendo da Romano D' Ezzelino, in provincia di Vicenza. Il mio punto di vista: fu una guerra inutile, un inutile spargimento di sangue

(22/05/2023) A 250 chilometri a est di Asiago, nella pianura friulana, in provincia di Gorizia, sorge un altro sacrario militare, questa volta tutto italiano, dove riposano le salme di 100.000 soldati italiani. Ebbi modo di visitarlo nel lontano 1983, quando mi trovavo in Friuli per una vacanza. Il sacrario è una enorme scalinata sormontato da tre croci in bronzo e da una chiesetta con la Madonna. E' caratterizzato dalle scritte "Presente", disposte su tutte le scalinate, il che sta a significare, il sacrificio di uomini che hanno sacrificato la loro vita e fatto il loro dovere per la patria

(23/05/2023) C è un'altra curiosità che ebbi modo di vedere e visitare, fermandomi un giorno in località dell' Aeroporto Sartori, di Asiago. Decisi di buon mattino, eravamo nel 2013, di inerpicarmi in salita per via Val Giardini ed andare incontro a una croce. Restai tutto il pomeriggio, in silenzio nella preghiera e nei miei pensieri, (ero rimasto solo) per, poi, ridiscendere verso sera ad Asiago e visitare l' edicola della Madonna di Lourdes, situata in Viale dei Patrioti. Un' analoga croce si trova a Padova in una rotonda con via A. Fogazzaro e via G. Galilei, alla Guizza, di autore ignoto

(24/05/2023) Restando in tema di Sacrari militari,  Padova offre un' altra occasione. In via Nicolò Tommaseo, vi è una chiesa dedicata al Santissimo Nome di Gesù, è il Tempio della Pace, in cui al suo interno, sono ricavati dei loculi di soldati italiani e civili della prima e della seconda guerra mondiale. Ebbi modo di visitarlo parecchie volte nel corso della mia vita

(25/05/2023) Un itinerario che feci, da solo, nel lontano 2011 fu il castello di S. Martino a Cervarese S. Croce, che costeggia il fiume Bacchiglione. Presi la strada per Selvazzano Dentro e Saccolongo e ci arrivai quasi subito. Restai li tutta la mattina a contemplare il caratteristico castello medievale, con la sua torre. Fu risparmiato in età medievale dal dominio di Ezzelino III e arrivò fino a noi. Ora è un museo archeologico

(26/05/2023) Un itinerario che facevo sempre, ed era quasi un appuntamento domenicale negli ultimi anni, era la chiesa di Luvigliano, nei Colli Euganei, a Torreglia. La mia era più di una visita, era un momento di riflessione e di preghiera. Poi da li mi spostavo nel circondario facendo una lunga passeggiata giù, per poi risalire fino alla chiesa e gustarmi il silenzio dei Colli. Ho un ricordo di moltissimi anni fa, ed era la prima volta, quando venni in bicicletta con mia moglie e facemmo un pic-nic sul giardino antistante la villa dei vescovi e parlammo di cose in generale. Ho un' altro bel ricordo, con la mia povera mamma, e la mia famiglia che facemmo un pic-nic in uno spiazzo di via Fornetto, un antico sentiero, in salita, li vicino

(27/05/2023) Un' altro itinerario che facevo sempre, con una consueta abitudine, sempre di domenica era il Santuario della Madonna delle Grazie a Monteortone. Ebbi modo di conoscerlo nel lontano 2000, e da allora è sempre stato una meta obbligata. I primi anni assieme a mia moglie, i successivi da solo, fino a poco tempo fa, quando alla frequentazione della chiesa di Luvigliano, nel ritorno seguiva il Santuario. La visita comprendeva la S. Messa e una passeggiata nei dintorni fino alla grotta della Madonna. Da li mi spostavo presso un'altra Madonna che è nel cortile del Monastero, di fronte alla Casa albergo, ed infine mi abbeveravo alla fonte della salute. All'interno del Santuario ci sono due Madonne, una di Lourdes, e un'altra che è apparsa a Pietro Falco, un uomo d'arme del 1400. Io preferisco quella di Lourdes, senza disprezzare l'altra. Un ricordo è quello di aver percorso il sentiero tutto intorno alla chiesa sul monte che sovrasta la chiesa, in mezzo al bosco, e di avere ricevuto in regalo dal diacono 2 colombe bianche che portai a casa, ringraziandolo della sua attenzione. Sempre col diacono ebbi, un giorno un incontro di preghiera assieme ad altre persone per invocare la Madonna che scioglie i nodi. Un giorno, nel 2014, nel mio consueto giro a Monteortone mi fermai a Montegrotto da un rivenditore edilizio e comprai una Madonna, in gesso bianca, che custodisco gelosamente e mi fa compagnia

(28/05/2023) Restando in tema di religione, un' altro itinerario domenicale, quasi un appuntamento era la chiesa di S. Leopoldo a Padova. Ho iniziato a frequentarla intorno agli anni '90, per poi proseguire assiduamente negli ultimi anni, di domenica o infrasettimanale. Nella chiesa si venera il corpo incorrotto di Padre Leopoldo, un frate santo e umile, che ha dato molto per la comunità. Vi, è poi una bella Madonna di Lourdes, rimasta intatta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, portatrice di pace e serenità. Famosi in questa chiesa sono i tanti presepi, che si sono susseguiti in questi anni dedicati al Bambino Gesù, fatti con cura e maestria dai frati del convento. Un giorno, ebbi modo di parlare con un frate superiore per esporre dei fatti inerenti la mia separazione, mi esortò ad avere coraggio e continuare come se niente fosse. Oggi, continuo ancora, sporadicamente a frequentarla per la S. Messa pomeridiana, e una visita alla Madonna, non la nego

(29/05/2023) Usciamo dalla religione, un momento e parliamo di città turistiche. Un itinerario che feci con mia moglie nel lontano 2005, fu quello di visitare Asolo, una cittadina medievale della provincia di Treviso. Partii nel primo pomeriggio, superai Castelfranco Veneto, e in un ora e mezza ci arrivai. Parcheggiai l'auto un pò fuori, e dopo una breve salita, la prima sorpresa che ebbi, fu la grande distesa di portici con negozi e attività commerciali, quasi in concomitanza coi portici di Padova, che ci veniva incontro con la sua strada ciottolata e trafficata. Per, poi, pian piano aprirci sulla piazza principale di Piazza Garibaldi e del Duomo, che visitai. Mi spostai in periferia, e sempre sotto l'acuto sguardo del Castello, fortezza, elevata, dominante della città, ebbi modo di osservare la casa residenza di Eleonora Duse, attrice benemerita del secolo trascorso 

(30/05/2023) Verona, è sempre stata la città che mi destava curiosità, nel vederla appartata vicino ad un lago, e il mio desiderio era quello di vederla. Il mio itinerario, cominciò di mattina presto. Partiì con la mia auto, da solo, da Padova. Eravamo nel 2013, a giugno. Superai Vicenza, e S. Bonifaccio e arrivai in un batter d'occhio a Verona. Arrivai in centro e posteggiai l'auto a Porta Nuova, quindi mi incamminai per il centro facendo il lungo Corso Porta Nuova, e arrivai in Piazza Bra, superando la porta d'ingresso con l'orologio. Quindi, mi fermai un attimo a prendere un caffè, e da li mi diressi verso il centro lasciandomi sulla destra l' Arena di Verona, che visitai di sfuggita, incamminandomi, poi, per via Giuseppe Mazzini per arrivare in Piazza Delle Erbe. Feci una visita sporadica alla casa di Giulietta, li nei paraggi. Feci molte foto. Stetti tutta la mattina in un caffè, per poi proseguire in Piazza dei Signori con la statua di Dante; quindi proseguii, verso l' Arsenale che lo visitai tutto, e nel pomeriggio per Corso S. Anastasia, andando incontro alla sua Basilica che la visitai. Mi diressi, dopo verso il Ponte di Pietra e lo attraversai facendo molte foto. C'era molta gente. Andai incontro alla chiesa di S. Stefano e la visitai. Dentro c'erano dei ragazzi, numerosi intenti a cantare delle melodie. Stetti ad osservarli ed ad ascoltare. Il mio programma prevedeva una visita al Santuario della Madonna di Lourdes, nei paraggi, ma c'era molta strada in salita, quindi rinunciai e mi diressi, ormai sera, verso Castel S. Pietro, dove dal suo promontorio, verso le 22 ebbi l'occasione di vedere la città dall'alto, illuminata. Feci parecchie foto e la gente a quell'ora era tanta e mi lasciò perplesso. Verso le 23 ritornai in Piazza Bra, per mangiare qualcosa e stetti seduto per una bella ora ammirando la piazza illuminata e la gente che passeggiava, ancora tanta a quell'ora. A Mezzanotte, stanco, ma soddisfatto decisi di ritornare a casa

(31/05/2023) Vicenza l'ho sempre considerata la gemella di Padova, per il suo avvicinamento alla città patavina. Ebbi modo di conoscere Vicenza, molte volte nella mia vita, di giorno, di notte; la consideravo una citta libera. Il mio approccio l'ho avuto da bambino, quando mio padre mi portava spesso a Vicenza. Poi da giovane, nella ricerca forsennata di ragazze. Vicenza l'ho sempre attraversata, in periferia per andare ad Asiago. Le mie visite erano giornaliere, pomeridiane, qualche volta serali e la meta era sempre Piazza dei Signori con la sua Basilica Palladiana con l'enorme Torre, dove mi sedevo a un bar per bere un caffè. Per arrivare qui, parcheggiavo la macchina in Via S. Domenico e attraversavo Ponte degli Angeli. Vicenza è vicina a Padova, in un batter d'occhio ci sei. Devi attraversare Torri di Quartesolo, una cittadina che si è molto sviluppata negli ultimi anni. Meta obbligata, dopo alcuni chilometri è il Centro commerciale Palladio, ma ancor prima Le Piramidi, che ebbi modo di visitare parecchie volte con la moglie, per degli acquisti. Un giorno, credo nel 2012, da solo, ebbi modo di visitare la Basilica di Monte Berico, situata un pò fuori città, su un promontorio da cui si nota il suggestivo, panorama, della città, dall'alto

(01/06/2023) Restando nella città patavina, la mia città, Padova, non poteva che mancare la più importante delle chiese, e parlo della Basilica del Santo. Meta obbligata per migliaia di padovani e di gente da altri continenti per visitarla e dire una preghiera al caro Santo Antonio, nella sua tomba venerabile. La mia avventura col Santo incomincia quand' ero bambino, quando mio padre e mia madre mi portavano spesso al Santo, e la mia devozione per questo santo è cominciata subito. Non basterebbero le dita delle mani per dire quante volte sono andato al Santo. Parecchie volte, moltissime e tutte per rivolgere una preghiera al Santo portatore di bene. Le occasioni non potevano che non mancare, quando per fatalità passavi davanti alla Basilica, la meta obbligata era entrarvi, e dire una preghiera. E, poi le varie processioni del Santo, quasi tutte correlate dalla mia presenza; i vari presepi, tutti belli, fatti con maestria e cura. Una preghiera speciale a padre Kolbe, martire della follia dell'uomo, al Belludi, compagno di Antonio, e alla Madonna Mora, dove mia figlia prese il battesimo. C'era pure mia moglie. Ho un ricordo di aver visitato il Santo con assiduo fervore agli inizi degli anni '90, per poi proseguire ininterrottamente per una preghiera alla tomba o alla partecipazione di una S. Messa, fino a poco tempo fa. Bellissima, e vale la pena visitare è pure la cappella del Corpus Domini, la cappella delle Reliquie, il centro di ascolto, la cappella delle Benedizioni. Il Santo si festeggia il 13 giugno, giorno della sua morte

(02/06/2023) Sempre in provincia di Vicenza, un' altro itinerario che feci, da solo, credo nel 2013, a giugno, provando una forte emozione fu la via Crucis di Chiampo, paese collinare dell'entroterra vicentino. Parti di primo pomeriggio, superai Vicenza, Montecchio Maggiore e Arzignano e in un battibaleno arrivai. Feci tutta la Via Crucis del Santuario e piansi dal dolore che provai. Mi fermai alla Grotta di Lourdes del Beato Claudio, ideatore e costruttore, che riuscì a portare a compimento l'opera prima della  morte. Fatta tutta in cemento, copia fedele di quella dei Pirenei, ha una statua della Madonna tutta bianca di marmo. La Madonna venne scolpita dal Beato, in cui trasmise tutta la sua devozione. Mi raccolsi in preghiera, accesi una candela alla Madonna e una alla tomba del Beato, li vicino e feci parecchie foto
 
(03/06/2023) Un itinerario fuori del comune, fu quello di visitare, Rovigo città, assieme alla moglie e alla figlia più giovane. Credo sia stato il 2010. Partì di primo pomeriggio, di Domenica e presi la strada per Monselice. Feci Solesino, Boara Pisani e in un'ora arrivai a Rovigo. Proseguì per la statale 16 e arrivai in Viale Tre Martiri, parcheggiai la macchina in via Luigi Boscolo, ed entrai per la Porta di S. Bortolo, dove visitai la piazza antistante. Mi recai nel lungo Corso del Popolo e lo feci tutto andata e ritorno sotto il vigile controllo della Torre Donà. Un altro giorno assieme alla mia famiglia visitai il Centro commerciale la Fattoria un pò fuori Rovigo verso Ferrara, per degli acquisti

(04/06/2023) Restando in tema ferrarese, il prossimo itinerario che feci con mia moglie, nel 2011, fu la città di Ferrara, città dell' Emilia Romagna, densamente abitata a sud del fiume Po. Partii di primo pomeriggio e presi la strada per Rovigo. Passai Rovigo e fui subito a Ferrara. Parcheggiai la macchina in via del Bauletto, attraversai il ponte sul canale Burana ed entrai per porta Paola e mi diressi verso il centro. Mi venne incontro la maestosa cattedrale di Ferrara con la sua piazza antistante e la visitai. Poi, visitai la piazza del Municipio e mi diressi verso piazza Castello, dove potei ammirare il grandioso Castello Estense di Ferrara, denominato pure di S. Michele con il suo caratteristico laghetto tutto intorno. Feci numerose foto, in particolare di alcune fontanelle caratteristiche del laghetto. C'era moltissima gente. Mi soffermai a lungo in Corso Martiri della Libertà, per poi proseguire al suo interno, dove lo visitai. Fotografai, incuriosito un caratteristico cannone in bronzo dell'epoca medievale a difesa del castello

(05/06/2023) Restando in ambito Emiliano, decisi un pomeriggio, sotto Natale del 2013 di visitare Bologna. Parti da solo, verso le 14 e presi la strada per Rovigo, Ferrara e arrivai a Bologna. Parcheggiai la macchina sulla circonvallazione della statale 64, a ovest della città. Presi tutta via Pratello e arrivai alla Basilica di S. Francesco, da cui potei, entrando, vedere un bel Presepio, con tantissima gente. Un frate gentile mi indico le caratteristiche del presepio. Poi, presi tutta la via IV Novembre e arrivai in Piazza Maggiore, illuminata di cui la visitai tutta circumnavigandola e potei osservare tanti negozi illuminati e la maestosa chiesa di S. Petronio. Poi, andai verso le due torri degli Asinelli prendendo via Rizzoli e le fotografai nel tutto il loro splendore di luci bianche. Mi fermai in un negozio per prendere un ricordo di Bologna e presi una berretta di lana color crema. Poi da li mi spostai verso via Oberdan e andai incontro alla colonna della Beata Vergine del Carmine e la fotografai. Venuta ormai sera mi fermai a mangiare qualcosa, e verso le 22 ritornai alla macchina

(06/06/2023) La destinazione questa volta é Mantova. Città appartata e solitaria in mezzo alla pianura Lombarda. L'itinerario è lungo anche questa volta, ma ne vale la pena. Siamo nel 2013, a giugno, sono solo e ho voglia di evadere e di visitare una città. Scelgo Mantova per un suo triste ricordo. Prendo la strada per Monselice, Montagnana, Legnago, Nogara e sono a Mantova, ad andatura normale nel giro di due ore. Arrivo nel tardi pomeriggio e passo il ponte S. Giorgio, sul Mincio, parcheggio la macchina fuori le mura vicino al Palazzo Ducale ed entro in città e vado dritto, passando per il centro ai Giardini di Belfiore, che li visito tutti, soffermandomi sui vari monumenti, per una riflessione, ma sopratutto sul monumento dei Martiri Belfiore, scattando parecchie foto e raccogliendomi in preghiera. I Martiri morirono per la Libertà. Furono condannati a morte, ingiustamente per aver congiurato contro l' Austria, dominatrice, oppressiva a quel tempo del territorio

(07/06/2023) Restando nella pianura lombarda, un'altra città che visitai, solitaria e appartata, fu Cremona, una citta di ricordi di quand' ero bambino, assieme ai miei genitori. Parto nel pomeriggio di un Natale del 2013, sono solo, la mia destinazione è Mantova, che mi porterà a Cremona. Arrivo a Cremona, e la città mi accoglie con mille luci sfavillanti natalizie. Lascio la provinciale 234 e parcheggio la macchina in una via adiacente alla città, via Decia e vado dritto alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, in centro, con la sua piazzetta; ci entro e la visito tutta, soffermandomi a pregare. Noto molta gente devota che pregano pure loro

(07/06/2023) Un altro itinerario che feci nella Lombardia, fu Brescia con la sua Loggia, e la sua piazza dei tristi ricordi. Era un giorno d'estate del 2013, e decisi di visitarla. Partì verso le 14, presi la strada per Vicenza, Verona, Peschiera del Garda, e in un ora arrivai a Brescia. Parcheggiai l' auto in Via Turati e mi diressi verso il centro cittadino. Mi vennero incontro le rovine romane del Tempio capitolino e le fotografai. Poi mi diressi direttamente in piazza della Loggia e andai incontro al monumento dei caduti del terrorismo, fotografandolo e raccogliendomi in preghiera. Rimasi a lungo ad osservare la piazza con la sua Torre dell' Orologio. Poi mi spostai verso il Duomo con la sua Cattedrale di Santa Maria Assunta e la fotografai, visitandola

(08/06/2023) Un itinerario fuori del comune fu quello di visitare Milano, la città industriale per eccellenza, della regione Lombardia. Le volte che visitai Milano, nel corso della mia vita furono 4. La prima volta, da solo nel 1981 alla fiera di Milano per la Termotecnica. La seconda volta nel 1999, assieme alla moglie per una questione di mobbing sul lavoro. La terza volta nel 2010 per un lavoro. La quarta volta nel 2011, per una questione sociale, facendo tutta l'autostrada, arrivai a Milano, visitai il Duomo, Mediaset di fuori e, di sfuggita la casa editrice Bonelli dei fumetti. Nel contempo mi spostai a Lecco, città caratteristica affacciata su un lago che prende il suo nome. Da Milano presi la statale 36 e superai il ponte Alessandro Manzoni ed ero in città. Sulla costa trovai una pensione e pernottai per tre giorni. Con la mia famiglia ebbi modo di  visitare la Biblioteca dei Musei Civici  e il Santuario di Nostra Signora della vittoria. Un giorno lo passai sul lungo Lago di Lecco per una lunga passeggiata rigenerante


(08/06/2023) Negli itinerari che feci nel Triveneto, non poteva che mancare Lei, la mia seconda città, Venezia, la mia adorata Venezia. Era il 26 giugno del 2012, ed era il mio compleanno. Decisi da solo di intraprendere questo viaggio verso la "signora" di tutte le città. Partii di mattina, con l'auto e feci tutta l'autostrada da Padova a Venezia. Arrivai verso le 11 a Piazzale Roma e parcheggiai la macchina in una autorimessa. Mi incamminai verso Piazza S. Marco, il centro della città, facendo tutte le calli e i pontili, fotografando di tanto in tanto momenti inebrianti della mia Venezia, quali il Ponte del Rialto e altri monumenti piacevoli. Per poi dirigermi in Piazza S. Marco, la quale si aprì come d'incanto ai miei occhi con la sua chiesa, il campanile, il Palazzo Ducale. Stetti un bel pò di tempo in piazza, visitando la chiesa e la piazza facendola tutta, e mi diressi, poi verso il Ponte dei Sospiri. Qui fui attratto dai vari artisti di strada, pittori per l'eccellenza intenti a disegnare panorami e visi di turisti. Fui attratto da un artista e presi un souvenir di Venezia, una tela ad olio di Piazza S. Marco, dell'artista, e la comprai. Mi diressi verso la Biennale di Venezia, S. Elena, facendo tutta la riva veneziana con calma, fotografando i momenti in cui mi fermavo per riflettere. Verso il pomeriggio, sul tardi ero alla Biennale sui suoi giardini pubblici e stetti seduto un bel pò di tempo a riflettere, mi ricordai, di allora di quando ero giovanissimo, che venivo spesso a Venezia alla rinfusa cieca di ragazze, inglesi, americane, francesi. Ci incamminiamo a ritroso, di nuovo verso la Piazza S. Marco e mi intrattengo su una targa in ottone, fissata su un muro a ricordo di un marinaio che morì annegato sotto l'indifferenza dei suoi compagni. Stetti in silenzio e rivolsi una preghiera. Ripresi il cammino e fui attratto da un grande veliero ormeggiato sulla Riva dei Sette Martiri, tutto bianco, inglese; lo fotografai e rimasi stupefatto dalla sua bellezza. Mi ritrovai in Piazza S. Marco da li a poco e mangiai qualcosa in un piccolo Snack Bar, sotto l' orologio, per poi dirigermi, a sera oramai verso Piazzale Roma, verso l'auto che mi avrebbe portato a casa, felice e contento

(09/06/2023) Un itinerario speciale fu Treviso, città d'acqua per eccellenza, gemella e consorte della mia città Padova. Immersa nel verde della Pianura veneta, è un pò appartata; bagnata dal fiume Sile, dista da Padova solamente 40 km. Decisi di visitala insieme alla mia famiglia nel luglio del 2010. Partii da Padova nel pomeriggio; presi la statale regionale 515 e facemmo Vigonza, S. Maria di Sala, Noale, Scorzè, Zero Branco, Quinto di Treviso, arrivando poi a Treviso. Ci venne incontro l'Aeroporto di Treviso, con gli aerei passare e decollare. Proseguimmo per via Noalese, via Cattaneo e via Monte Grappa arrivando alla Porta trecentesca Santi Quaranta. Parcheggio l'auto nei paraggi ed entriamo in città attraverso la porta. La meta è il centro della città. Ci incamminiamo per una delle vie caratteristiche di Treviso, un pò medievali, e bagnate dai numerosi affluenti del fiume Sile. Ci viene incontro la Cattedrale di S. Pietro Apostolo, con le sue alte colonne greche e la guardiamo da fuori, fotografandola e sedendoci un pò sulle scalinate a gustarci il sole. Poi, da li prendiamo Calmaggiore e andiamo dritti in Piazza dei Signori che la visitiamo tutta, facendo numerose foto del municipio e della sua Torre. Da li ci spostiamo alla Loggia dei Cavalieri con le sue colonne e la fotografiamo, per poi, incamminarci verso il fiume Sile, facendo Martiri della Libertà e Corso del Popolo e arrivando al fiume Sile, che lo oltrepassiamo facendo numerose foto, e fermandoci un pò per uno spuntino

(10/06/2023) Decisi io e mia moglie e una figlia di visitare Belluno, città alpina del Triveneto, con i suoi 35.000 abitanti. Un pò sospesa in alto, come una roccaforte, devi prendere un ascensore per accedervi dal parcheggio sottostante. Parto di pomeriggio con la mia famiglia, è il 20 giugno del 2010, e prendo la strada per Castelfranco Veneto, poi Montebelluna, Conegliano e Vittorio Veneto, che lo visito tutto. Poi, mi sposto al Lago di S. Croce, Ponte delle Alpi, e sono a Belluno. Passo il fiume Piave sul ponte Baylei. Parcheggio la macchina nel parcheggio Lambioi e salgo in ascensore che mi porterà in centro città. La prima cosa che ci viene incontro è la Cattedrale di S. Martino e li vicino il Comune di Belluno con il suo caratteristico Palazzo medievale. Più in la il Palazzo dei Rettori, altro palazzo analogo medievale. Poi, decidiamo di dirigerci verso la grande passeggiata del Liston e la facciamo tutta, andata e ritorno. Scattiamo numerose foto e ci mangiamo un gelato assaporando la dolce quiete della città, tranquilla e assonata
  
(11/06/2023) Il prossimo itinerario è il Friuli, destinazione Udine, città di 99.000 abitanti capitale del Friuli Venezia Giulia. Parto con la macchina assieme alla moglie e a una figlia. Siamo a novembre del 2011. Due ore di viaggio lungo la pianura Veneta e Friulana, toccando importanti città, quali Conegliano, Pordenone e finalmente Udine. Parcheggio l'auto nella circonvallazione interna, in via Grazzano e ci dirigiamo subito in Piazza della Libertà, lasciandoci sulla destra la Cattedrale di Udine, che la visito. Una volta in Piazza della Libertà, scattiamo numerose foto e ci incamminiamo per la piazza. Stiamo li una bella ora a contemplare la piazza, la maggiore piazza di Udine, bella e caratteristica con il suo porticato di colonne, la Torre dell' Orologio, e li vicino la Loggia. Ci incamminiamo per Piazzale della Patria del Friuli, un pò in salita e ci si apre l'aerea del Milite ignoto e la chiesa di Santa Maria di Castello, che la visito. Restiamo a contemplare l'aerea verde e a fare numerose foto. Poi ridiscendiamo e ci fermiamo in Piazza della Libertà. Decido, verso sera di oltrepassare il confine con la Slovenia e visito Gorizia, sul confine, e, oltrepassato il confine Nova Gorica coi i suoi locali mangiasoldi, i casinò. Di ritorno, visito Palmanova città stellata, medievale a forma di stella

(12/06/2023) Questa volta la destinazione è Bolzano, nel Trentino Alto Adige. Un itinerario che feci nel lontano 2010 a dicembre, con mia moglie. Volli conoscere questa città ai confini del tempo, lontana, ma presente fra di noi. Partii di buon mattino e feci tutta la Valsugana, arrivai a Trento, città, e la visitai di sfuggita, perchè il mio obiettivo era Bolzano. Arrivai a Bolzano e parcheggiai la macchina in Viale Druso, vicino al centro. A piedi arrivai direttamente in Piazza Walther, lasciandomi alle spalle i caratteristici portici del centro cittadino, commerciale, animato di gran folla, da restare sbalorditi. In piazza mi fermai parecchio tempo, per fotografare le bancarelle decorate di luci natalizie, e, potei vedere la statua dominante del personaggio Walther poeta e trovatore. Li vicino il grande Duomo in stile gotico, che visitai di sfuggita. Già che ero da quelle parti, verso il tardo pomeriggio decisi di visitare l' Austria. Passai per Bressanone, S. Candido e oltrepassai il confine. Mi venne incontro Sillian, la prima città austriaca, poi Lienz, per tornare poi a ritroso e visitare Obertilliach con il suo laghetto, dove mi fermai per delle foto; poi presi la statale 111 e andai dritto a Villaco, illuminato, come non mai che lo visito verso notte. Lascio l'Austria verso la mezzanotte, oltrepasso il confine e sono di nuovo in Italia. Il ritroso lo faccio passando per Cortina D' Ampezzo illuminata di luci bianche, Alleghe, Agordo, Feltre Valdobbiadene, Montebelluna, Castelfranco Veneto, e sono a casa

(13/06/2023) Un itinerario del tutto speciale e molto spirituale fu quello di visitare Assisi, in Umbria con S. Francesco. Partì con mia moglie, in auto a maggio del 1996 e feci tutto l'Appennino tosco-emiliano. Visitai Ravenna e S. Marino, per poi buttarmi sulla SS3bis che mi porterà direttamente ad Assisi. Pernotto una notte in pensione fuori Città di Castello. Ad Assisi visito la Basilica di S. Francesco, e dopo poco mi erpico per il paese a visitare la chiesa di S. Maria e la Basilica di S. Chiara, soffermandomi in quest'ultima ed entrandovi per conoscere le monache e parlarci. Ridiscendo verso sera e il mio obiettivo, ora è visitare la Porziuncola, luogo di Maria all'interno della Basilica di S Maria degli Angeli, che la visito tutta. Mi metto in marcia e arrivo dopo un ora a Gubbio. Pernotto una notte e al mattino presto visito Gubbio e la casa dove S. Francesco incontrò il lupo. Poi, prendo la seggiovia in salita dove S. Francesco desiderava ritirarsi e dire la Messa in mezzo ad un bosco. Lo faccio tutto e mi prendo come souvenir un pezzo di roccia vicino all' altare. Visito il convento adiacente dove il Santo desiderava dormire, e mi sorprende un frate che ha un orologio d'oro. Alla sera ridiscendo e pernotto. La mattina successiva mi metto in marcia per il ritorno, faccio Città di Castello e S. Sepolcro che lo visito, poi, riprendo la marcia verso casa

(14/06/2023) Un itinerario nel segno dell'avventura fu quello di visitare la Toscana, nel lontano 1985, assieme alla mia famiglia, moglie e una figlia. Feci, con l'auto tutto l'appennino Tosco-Emiliano e mi diressi a S. Vincenzo in provincia di Grosseto, sulla costa bagnata dal Mar Tirreno. Giunsi verso sera. Qui trovai un campeggio e montai la tenda con i vari attrezzi per cucinare e dormire. L'indomani fui pronto per la vacanza che si protrarrà per ben 15 giorni, facendo innumerevoli bagni e visitando la costa, il mare cristallino, il Golfo di Baratti e Populonia. Al ritorno, verso casa dalla vacanza potei visitare Viareggio soffermandomi un giorno, per poi proseguire all'indomani verso Pisa, dove poi osservare la grande Piazza del Duomo con la sua Torre Pendente di Pisa del XIV secolo. Fotografai l'evento. Per, poi, proseguire verso Firenze dove visitai il Ponte Vecchio con i suoi innumerevoli negozi, e poi proseguire in Piazza della Signoria e notare la grande statua del David e la Fontana di Nettuno. Scattai innumerevoli foto a ricordo di quella giornata. Soddisfatto, decisi verso sera il ritorno a casa

(15/06/2023) Un' altro itinerario importante fu quello di visitare, Roma, capitale. Ebbene lo feci prima con i miei genitori nel 1970, i quali scelsero la capitale per far visita alla sorella di mia madre, che aveva spostato la residenza a Roma e si era sposata. Facemmo visita, pure a Ostia mare per due giorni di vacanza. Poi, fu nel 1976 con un mio cugino, facemmo visita alla madre di lui. Ed Infine nel 1999 con una visita di carattere burocratico per la riammissione della patente di guida al Consiglio di Stato, con un ricorso. Partii di sera da Padova io e mia moglie, e presi il treno per Roma, dormi in treno, poche ore ma sufficienti per rimettermi in sesto e partecipare all'udienza a Palazzo Spada per la riammissione della patente, sospesa per un "eccesso di potere", con annesso abuso di ufficio. Fu una farsa belle è buona, il Consiglio di Stato rigettò il mio ricorso, senza attenuanti e me ne dovetti ritornare a casa con le pippe nel sacco. Avevo speso 3.000.000 di lire. Ero arrabbiato, non visitai Roma, pensavo ai miei problemi e presi subito il treno per il ritorno a casa

(16/06/2023) Un itinerario che feci per una vacanza di 15 giorni fu Lignano Sabbiadoro, sulla costa Friulana. Arrivai con la mia famiglia, in auto, eravamo nel 1982. Da Padova, presi delle strade secondarie, non battute dal traffico. Andai per Mestre, S. Donà di Piave, Eraclea, La Salute di Livenza, Lugugnana, ed ero sulla strada che mi portava a Lignano. Una volta li trovai un campeggio con spiaggia e pineta, alle foci del Tagliamento. Montai la tenda e mi stabili li per sempre. Non mi mossi mai. Solo una volta mi mossi per visitare Aquileia con il suo Sacrario dedicato ai soldati morti della prima guerra mondiale e Miramare con la sua villa-castello. Per il resto restai a Lignano sulla spiaggia per 15 giorni, a godermi il sole e l'aria

(17/06/2023) Il lago ha sempre rappresentato per il sottoscritto un punto di incontro con l' Altissimo. Ebbi questa occasione nel 1982, quando scelsi il Lago di Garda e la sua citta rivierasca Bardolino. Puntai con l'auto verso Verona e subito fui a Bardolino. Ero già stato al Lago, a Peschiera su Garda, molti anni prima con i miei genitori nel 1970 a visitare le città di Bardolino e Lazize. Ora, ero ritornato con la tenda e i vari attrezzi per il campeggio. Trovai posto e montai la tenda in uno spiazzo nel campeggio, vicino ad una comitiva di padovani con figlia. Passammo momenti piacevoli assieme alla mia piccola famiglia di moglie e una figlia. Un giorno facemmo visita pure a Riva, paese vicino per il mercato rionale e Lazize con le sue mura trecentesche. Facemmo molte foto sugli jack ormeggiati sui pontili, e, io, in modo ironico, mi ci sedevo sopra. I bagni erano all'ordine del giorno nell'acqua cristallina. I tedeschi erano tantissimi, tutti educati, gente tranquilla e rispettosa

(17/06/2023) Un altro itinerario con la mia famiglia al completo, pure la mia cara mamma, venne, fu Parenzo in Croazia, dove mi fermai per 15 giorni in un Hotel appartenuto al dittatore Tito al tempo della ex Juogoslavia. Parti di buon mattino, eravamo nel 1998, da Padova, dormi poco per l'emozione, feci Venezia, S. Dona di Piave, Portogruaro, Latisana, Monfalcone Trieste. Strade poco trafficate per essere stato agosto. Oltrepassai il confine con la Slovenia con Capodistria, e di nuovo un altro confine, quello con la Croazia, passando per Umago ed infine Parenzo, dove mi stabili per 15 giorni in assoluta libertà nella Beach Laguna dell' Hotel Materada. Il prezzo era buono e la consumazione ottima. Il Mare era stupendo, cristallino, si potevano notare i pesci. Un giorno feci visita nell'affollata citta di Parenzo, ricca di negozi e souvenir veramente preziosi, per poche tasche. Comprai un modesto ricordo della vacanza. L'ultimo giorno di vacanza filmai un tramonto insolito sul mare infuocato, del mare di Parenzo, ed era più un addio che un arrivederci

(18/06/2023) Un itinerario insolito e piacevole fu Borgo Valsugana, in Trentino, in provincia di Trento con i suoi 7000 abitanti; ci andai per fare la luna di miele con mia moglie nel 1977. Fui invitato da una parente di mia moglie, donna squisita, di grande Fede, vedova che mi ospitò per 15 giorni nella sua casa, preparandoci da mangiare e tutto l'occorrente per una vacanza comoda. Partii con un treno da Padova, che poi cambiò a Bassano con un locomotiva a vapore e ci inerpicavamo per tutta la Valsugana per poi arrivare a Borgo. Io e mia moglie passammo momenti piacevoli a Borgo, visitammo il Castello imponente sopra Borgo; ci spostammo per la riva del fiume Brenta a vedere i pesci che nuotavano a fior d'acqua. Siamo andati a quota 2500, con un parente a vedere ancora la neve. Siamo andati a Sella, paesino della Val di Sella caratteristico per la sua arte, infine Pieve Tesino, paese natale di De Gasperi

(18/06/2023) Un itinerario piacevole assieme alla mia moglie furono le grotte di Oliero nella Valsugana. Partii di mattina e feci la strada per Bassano del Grappa. Superai Bassano e fui subito alle grotte. Le grotte bagnate dal fiume Brenta sono caratteristiche per la loro bellezza naturale. Da loro nasce il fiume Oliero, è una formazione carsica di milioni di anni. Ci si entra con una imbarcazione, guidata, dove una persona spiega la formazione delle grotte. E' piacevole il momento, quando ci si addentra per vedere le stalattiti che scendono dal soffitto e ci indicano il lavoro certosino che ha fatto l'acqua nel corso dei secoli

(19/06/2023) Un itinerario nel segno dell'avventura, fu la circumnavigazione  del Lago di Garda. Il mio obiettivo era Peschiera sul Garda. Eravamo nel 2013. Partii di mattina, con l'auto, in direzione di Vicenza, Verona e fui subito a Peschiera che la visitai. Poi, venne Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco. Ogni tanto mi fermavo per fotografare il lago e la riva con numerosi turisti intenti a prendere il sole. Proseguo e arrivo a Brenzone sul Lago, Malcesine, ed infine Riva del Garda che mi fermo per visitare il suo porto di jackt e alberghi di lusso. Stetti un bel pò di tempo ad assaporare quella dolce atmosfera fino al tardi pomeriggio. Mangiai qualcosa in uno snak bar, poi ripresi il viaggio per il versante lombardo, Mi inerpico su per una strada interna e visito il lago di Ledro, parlando con un titolare di una bottega. Poi riprendo il viaggio e passo per Limone sul Garda. La strada qui, comincia ad essere un pò stretta e correre a ridosso di strapiombi che danno sul lago. Ci sono innumerevoli gallerie sulla strada, la montagna scende a ridosso del lago. Faccio Gargnago, Toscolano Maderno, Salò, dove mi fermo per visitarla un pò. Poi riprendo per Moniga del Garda e Desenzano del Garda. Visito Sirmione, appartata su una scogliera un pò in solitudine. Poi riprendo la marcia e sono di nuovo a Peschiera, che è ormai tarda notte, e mi dirigo verso Verona, poi a casa

(20/06/2023) Un itinerario in solitudine che ripercorre i luoghi della mia gioventù è sicuramente Lavarone, in provincia di Trento con i suoi 1200 abitanti. Lo visito tutto. Parto di mattina, è il 13 luglio del 2013, e prendo la strada che mi conduce ad Asiago, poi Lavarone. Faccio tappa alla mia colonia estiva, ora sede del Comune di Lavarone. Qui ho frequentato la colonia per tre anni nei mesi estivi, facendo lunghe passeggiate nei boschi e nelle malghe, assieme alle signorine, visitando le frazioni di Bertoldi e di Chiesa. Faccio delle foto a ricordo, della struttura, poi mi sposto verso il Lago di Lavarone, meta obbligata per turisti in erba. Una targa su un muro di un albergo, attrae la mia attenzione: è di Sigmun Freud, psicologo e filosofo austriaco che ha pernottato nell'albergo attratto dal lago. Mi fermo al lago e faccio un lunga passeggiata e ripercorro momenti della mia gioventù di quando ero bambino, e di quando venivo con mia moglie. Riprendo il viaggio e punto verso la Folgaria. Qui a metà strada sono attratto da una comitiva di persone che si dirige in un luogo. Mi fermo e guardo questo luogo. E' un piccolo santuario con una Madonna di Lourdes e fanno la Messa. Vi partecipo e sono attratto dal vestiario del prete che è bianco e celeste. Mi dirigo ora verso la Folgaria, che la visito, tutta facendo una lunga passeggiata per le vie del paese ed incontrando una grande folla. Al ritorno faccio una strada in mezzo ai boschi per un lunghissimo tratto, e questa strada mi porterà a Tonezza del Cimone, che la visito con l'auto, poi verso Arsiero e Piovene Rocchette, Vicenza, Padova

(21/06/2023) Un altro itinerario all'insegna dell'avventura, fu quello di visitare Claut nel Friuli, in provincia di Pordenone con i suoi, appena 900 abitanti. Paesino sperduto in mezzo alle montagne, solitario è la meta ideale per gli amanti della tranquillità. Parto di mattina tardi, è il 18 agosto del 2013, faccio la strada per Castelfranco Veneto, paese già visitato molte volte. Mi dirigo verso Montebelluna, Valdobbiadene, Feltre, e faccio tutta la valle che porta a Belluno. Supero Belluno e sono già a Ponte delle Alpi, che lo supero puntando verso Longarone. Qui mi fermo faccio rifornimento all'auto e scatto numerose foto di Longarone. Dopo poco prendo la strada per Ergo che mi porterà al triste Lago del Vajont, con la sua diga, dove mi fermo con l'auto e ripercorro tutti i visi delle vittime dell'alluvione del 1963, attaccati alla parete della diga. Mi raccolgo in silenzio e dico una preghiera. Poi, proseguo per Cimolais e S. Floriano. Prendo una strada a sinistra in direzione di Claut; supero Pinedo e attraverso il torrente Settimana e in un batter d'occhio sono a Claut. Ho una certa emozione. Faccio un pò di strade interne del paese e mi viene incontro la chiesa di S. Giorgio, che la visito, partecipando alla Messa, fuori orario in quel momento. Poi, riprendo il cammino con l'auto e mi immetto su via Mattan, che poi diventerà via Lesis, e la faccio tutta fino ad arrivare all'ultima casa, sperduta in mezzo ad un bosco, dove la mano dell'uomo si è fermata. Fermo l'auto, faccio una camminata e assaporo il silenzio della valle incantata tra i boschi. Scatto numerose foto. Il mio pensiero e il mio corpo vorrebbe fermarsi qui per sempre, vivere i miei ultimi giorni qui, ma la verità mi inchioda e anche il presente, il mio ritorno è a casa, tra mille perchè 

(22/06/2023) Vi parlerò di un itinerario speciale che feci sulla neve di Asiago, in località Kaberlaba, un ampio pianoro dove ci si può divertire con la neve. Partì di mattina, attrezzatissimo di scarpe per la neve, di guanti e di giacca imbottita. Tutto l'occorrente per affrontare il freddo. Questa attrezzatura l'avevamo comprata al mercato del Prato della Valle di Padova, di cui ci si andava spesso. Dopo aver preso la strada per Vicenza, ci inerpichiamo per una lunga strada in salita fatta di tornanti che ci porterà ad Asiago. Parto con la mia famigliola, imbottita pure loro contro il freddo, siamo a gennaio del 1983, e la neve è tanta. Arrivati ad Asiago ci dirigiamo al Kaberlaba un terrapieno, molto libero in cui ci si può giocare e sbizzarirci in assoluta tranquillità. Stiamo li tutto il pomeriggio a divertirci con la neve, a parlare, abbiamo gli slittini, dateci in noleggio, scendiamo e ridiscendiamo il pianoro con risate e tanta allegria. Facciamo degli spuntini e scattiamo numerose foto a ricordo

(23/06/2023) Cercavamo casa, in quel periodo, e la zona di Este, Conselve, Montagnana era la più gettonata. Partì di buon mattino assieme alla mia famigliola, eravamo nel 2004 e battemmo tutte le agenzie del comprensorio per una casa. Ci imbattemmo nel mercato rionale del giovedì a Montagnana, città muraria medievale coi suoi 9000 abitanti. C'era parecchia gente e si faceva fatica a muoversi. Comprammo qualcosa come souvenir della città. Facemmo un ampio giro della Piazza Centrale, carica di gonfaloni, con lo sfondo del Duomo, in cerca di chissà cosa, ma era un modo per passeggiare e tuffarci anche noi nell'onda della gente super eccitata. Scattammo delle foto, poi ritornammo fuori le mura dove avevamo lasciato la macchina. Un verde prato attirò la nostra attenzione, era il fossato della città,  c'erano dei cavalli col loro padrone intenti a giocare e a brucare l'erba

(24/06/2023) I nostri itinerari che facevamo assieme alla mia famigliola, quasi come fosse un rito estivo da non sottovalutare, era l'appuntamento col mare, ed quasi sempre era l' Isola Verde in provincia di Sottomarina, nel Veneziano. Partivamo sempre di mattina presto, o a volte di pomeriggio, il mare era la nostra meta quotidiana. Andavamo spesso di Domenica, ma ultimamente si sceglieva l'infrasettimanale con molta e molta gente in meno. Per due anni abbiamo pernottato in una struttura di affitta camere per 15 giorni, nel 1994 e successivamente nel 1997; c'era ancora la mia povera mamma che ci faceva compagnia. La caratteristica di Isola verde è che è un promontorio di sabbia diviso tra due fiumi, l'Adige a sud e il Brenta a nord. Il suo mare è pulito e bello, l'aria balsamica che ti invita a rigenerarti. Stavamo sulla battigia tutto il giorno con l'ombrellone e tutto l'occorrente per degli spuntini, dalla frutta, ai panini, che non dovevano mancare. Un pò isolati dal resto della gente, stavamo bene, prendevamo il sole e si parlava un pò di tutto. Si facevano delle lunghe passeggiate sulla riva, andando da fiume a fiume. A volte scattavo dei ricordi con la macchina fotografica per immortale i nostri momenti piacevoli, e aspettavamo che arrivasse sera per il ritorno a casa, in mezzo al traffico di veicoli che arrivavano da Sottomarina. Restavamo per circa un ora incolonnati per 10 kilometri fino a casa, poi il traffico si diluiva

(26/06/2023) Un itinerario che feci da solo, fu Noale, una cittadina dell'entroterra veneziano con i suoi 16.000 abitanti. Siamo nel 2015. Dista una manciata di chilometri da Padova e la si raggiunge, in auto da Padova, per Vigonza, S. Maria di Sala, e infine Noale. Parcheggio la macchina in una via del centro, Via Coppadoro e mi dirigo verso il Castello, meta turistica degli appassionanti dell' arte. Lo visito tutto, fermandomi alla chiesa dei Santi Felice e Fortunato, che la visito, scatto numerose foto e mi fermo poi in un bar per uno spuntino. Poi scatto numerose foto delle porte del Castello, e della torre, e infine un pò stanco mi siedo su una panchina a gustarmi il sole primaverile fino a tarda sera

(27/06/2023) Un itinerario inconsueto fu quello di visitare Este, una cittadina della bassa padovana a sud dei Colli Euganei. Ebbi l'occasione di visitarla in un momento in cui mi trovavo a lavorare per un periodo di lavoro a tempo determinato presso una casa di riposo per anziani, come addetto alla cura della persona, nel 2004. Fu un periodo bello, in cui potei valorizzare le mie doti a contatto con le persone anziane dando il meglio di me nei massaggi terapeutici, essendo un Massaggiatore diplomato. Nelle ore di intervallo mi spostavo, poi spesso verso i giardini pubblici del Castello Carrarese per un pò di relax e tranquillità. A volte mi spostavo in centro del capoluogo per uno spuntino di mezzogiorno presso un snack bar di Piazza Maggiore. Ho realizzato parecchie foto

(28/06/2023) Un itinerario che feci in assoluta solitudine fu Lonigo, una cittadina dell'entroterra vicentino coi suoi 16.000 abitanti; paesino un pò appartato della pianura veneta, ma raggiungibile nel giro di due ore a marcia tranquilla. Siamo nel 2013, a dicembre. Parto di sera dopo aver mangiato e prendo la strada per Selvazzano Dentro, poi mi dirigo a Bastia, che la supero puntando verso Albettone, Sossano, Alonte, e in un batter d'occhio sono a Lonigo, ormai sera. Parcheggio la macchina in una via del centro e vado dritto alla chiesa del S.S. Redentore, che c'è la messa e vi partecipo con assoluta Fede. Noto delle croci bianche sulle stele di alcuni altari e ne sono attratto, Le croci bianche, col celeste senza il corpo di Gesù, rappresentano la mia Fede, in Gesù. Faccio la comunione, poi esco per una passeggiata fino alle 23, incontrando parecchie persone per le vie del centro cittadino. Parlo con una persona del più e del meno. Poi, stanco lascio Lonigo, soddisfatto

(28/06/2023) Un itinerario che feci nel 1989, ad agosto, con la mia famiglia, fu Nevegal, un altopiano sulle dolomiti Bellunesi a quota 1000. Pernottai per 15 giorni su un residence di appartamenti in affitto, dove era consentito tutto. Feci delle escursioni nei boschi e nei prati, con passeggiate rigeneranti. Un giorno con la mia famiglia ci spostammo sul monte Faverghera a quota 1611. C'era molta gente ed era un punto di osservazione che dava sul Lago di S. Croce, sulla vallata sottostante
  
(29/06/2023) Un altro itinerario comodo, comodo fu Bassano del Grappa, paesino in provincia di Vicenza con i suoi 43.000 abitanti. Famoso per il suo Ponte degli Alpini, tutto di legno che da sul fiume Brenta, e in particolar modo per la sua ceramica, Bassano offre molto al visitatore in erba. Parto con la mia famiglia nel primo pomeriggio, e prendo la strada che porta a Cittadella, paese molto visitato dal sottoscritto. Siamo nel maggio del 2010. Superiamo Rosà e prendiamo la statale 47 che ci porterà in centro a Bassano. Parcheggio l'auto un pò fuori le mura della cittadella e mi incammino con la mia famiglia verso il centro, verso Ponte Vecchio. Cammino per il centro animato all'inverosimile dagli abitanti del luogo. Supero la chiesa di S. Giovanni Battista in Piazza Libertà e punto al Ponte Vecchio, animato da una grande folla. Mi soffermo e scatto numerose foto e ci fermiamo a parlare e a guardare gli avventori che si accalcano al bar del ponte per bere. Sembrano indemoniati. C'è della musica di sottofondo. Guardo il ponte di legno e mi affaccio per guardare il fiume Brenta che scorre lento sotto le arcate, e mi domando come un ponte di legno sia arrivato a noi, nei secoli. Mi incammino verso la zona dei martiri impiccati dalla follia dell'uomo e mi soffermo a riflettere sulle atrocità commesse dall'uomo. Lasciamo Bassano, nel tardo pomeriggio, al ritorno prendiamo un'altra strada dove ci fermeremo al centro commerciale "La Sorgente" per una pausa caffè

(30/06/2023) Un altro itinerario, vicino, vicino è Marostica, paesino della vicina Bassano con i suoi 14.000 abitanti. Marostica è famosa in tutto il mondo per la partita di scacchi che si svolge nella piazza principale della città. Parto di pomeriggio, in solitaria con l'auto e mi dirigo a Marostica che desidero visitarla. Siamo nel 2014. Prendo la strada per Cittadella, Rosà e nel giro di un ora e mezza sono a Marostica. Parcheggio l'auto e mi dirigo verso la Piazza degli scacchi, in Piazza Castello con il suo castello Inferiore, fotografandola tutta. Sullo sfondo rialzato noto il castello superiore un pò in rovina di Marostica. Faccio delle foto e rimango per un bel pò a contemplare la piazza fino a sera

(01/07/2023) Con, oggi, gli itinerari finiscono. Un ultimo itinerario che feci con la famiglia nel 2010 fu quello di visitare Cortina D' Ampezzo con la sua maestosità del  Monte Cristallo e le Tre Cime, per poi fare tutto il Cadore con i suoi paesi S. Vito di Cadore, Vodo di Cadore, Pieve di Cadore, Lozzo di Cadore, Auronzo di Cadore e Santo Stefano di Cadore, per poi spostarmi a ritroso verso la Marmolada, facendo Alleghe, Malga Ciapela. Qui presi una funivia che mi portò verso la cima della Marmolada, e potrei assaporare la maestosità della montagna col suo ghiacciaio. Poi ripresi il cammino e feci i Passi d S. Pellegrino, Pordoi, andando incontro al paese di Falcade per rimanerci fino a sera

Maurizio Bianco




Buona musica, belle parole che toccano il cuore e l'anima


Commenti

Post popolari in questo blog

Osservazioni

Paesaggi